Poco tempo fa, una persona che è stata membro della Chiesa per molti anni mi chiese: “Perché ho bisogno di Gesù Cristo? Io osservo i comandamenti; sono una brava persona. Perché ho bisogno di un Salvatore?”. Devo dire che l’incapacità di questo membro di comprendere questa parte fondamentale della nostra dottrina, questo elemento fondante del piano di salvezza, mi ha tolto il fiato.
“Beh, per cominciare”, ho risposto, “c’è questa piccola questione della morte. Presumo che lei non voglia che la sua morte sia il suo stato finale, e senza Gesù Cristo non ci sarebbe risurrezione.”
Ho parlato di altre cose, come il bisogno che anche le persone migliori hanno del perdono e della purificazione che è possibile solo attraverso la grazia espiatoria del Salvatore.
A un altro livello, tuttavia, la domanda potrebbe essere: “Dio non può fare quello che vuole e salvarci solo perché ci ama, senza bisogno di un Salvatore?” Formulata in questo modo, non poche persone nel mondo di oggi condividerebbero questa domanda. Credono in Dio e in un’esistenza postmortale, ma assumono che, poiché Dio ci ama, non importa molto quello che facciamo o non facciamo; Egli si prende semplicemente cura delle cose.
Questa filosofia ha radici antiche. Nehor, per esempio, “testimoniò al popolo che tutti gli uomini sarebbero stati salvati nell’ultimo giorno, e che non dovevano temere né tremare, ma che potevano alzare il capo e rallegrarsi; poiché il Signore aveva creato tutti gli uomini e aveva anche redento tutti gli uomini; e, alla fine, tutti gli uomini avrebbero avuto la vita eterna” (Alma 1:4).
Riconoscete nella dottrina di Nehor echi di un approccio alla salvezza proposto da Lucifero, un “figlio del mattino”, sicuramente la più tragica delle figure tragiche di sempre (Isaia 14:12; vedere anche Dottrina e Alleanze 76:25-27). Come Dio spiegò una volta, Lucifero “è lo stesso che era fin dal principio, ed è venuto davanti a me, dicendo: Ecco, io sono qui, mandami, sarò tuo figlio, e riscatterò tutta l’umanità, che una sola anima … vada perduta, e certamente lo farò; perciò dammi il tuo onore.
“Ma, ecco, il mio Figlio prediletto, che era il mio prediletto e scelto fin dal principio, mi disse: “Padre, sia fatta la tua volontà, e la gloria sia tua per sempre” (Mosè 4:1-2).
Questo non era semplicemente un caso di Gesù che sosteneva il piano del Padre e Lucifero che proponeva una leggera modifica. La proposta di Lucifero avrebbe distrutto il piano eliminando la nostra opportunità di agire indipendentemente. Il piano di Lucifero era fondato sulla coercizione, rendendo tutti gli altri figli e figlie di Dio – tutti noi – essenzialmente i suoi burattini. Come riassume il Padre:
“Perciò, poiché Satana si è ribellato contro di me e ha cercato di distruggere il potere dell’uomo, che io, il Signore Dio, gli avevo dato, e anche, per dargli il mio potere, con il potere del mio Unigenito, ho fatto in modo che fosse abbattuto;
“Ed egli divenne Satana, sì, proprio il diavolo, il padre di tutte le menzogne, per ingannare e accecare gli uomini e per condurli in cattività a suo piacimento, quanti non volevano ascoltare la mia voce” (Mosè 4:3-4; corsivo aggiunto).
Per contro, fare alla maniera del Padre ci offre un’esperienza mortale essenziale. Per “esperienza mortale”, intendo scegliere il nostro corso, “l’amaro, che sa di premiare il bene” (Mosè 6:55); imparare, pentirsi e crescere, diventando esseri capaci di agire per noi stessi piuttosto che essere semplicemente “agiti” (2 Nefi 2:13); e infine superare il male e dimostrare il nostro desiderio e la nostra capacità di vivere una legge celeste.
Questo richiede una conoscenza del bene e del male da parte nostra, con la capacità e la possibilità di scegliere tra i due. E richiede responsabilità per le scelte fatte, altrimenti non sono veramente scelte. La scelta, a sua volta, richiede la legge, o risultati prevedibili. Dobbiamo essere in grado, con una particolare azione o scelta, di causare un particolare esito o risultato, e con la scelta opposta creare l’esito opposto. Se le azioni non hanno conseguenze fisse, allora non si ha alcun controllo sui risultati, e la scelta non ha senso.