Summry- Questa revisione si concentra su un fenomeno morfologico ampiamente osservato, una classe unica di vacuolizzazione citoplasmatica, trovata in cellule coltivate (mammiferi). Questa vacuolizzazione è ben distinta dalla vacuolizzazione autofagosomiale ed eterofagosomiale, cioè lisosomiale eccessiva, e si verifica nella maggior parte dei tipi di cellule spontaneamente o attraverso una vasta gamma di stimoli induttivi. A parte la vacuolizzazione che si verifica in modo artefatto (di solito a causa di una cattiva fissazione), la vacuolizzazione spontanea si verifica in singoli o piccoli gruppi di cellule coltivate senza apparente cambiamento nel loro ambiente locale, mentre le cellule vicine rimangono completamente non influenzate. Poiché la vacuolizzazione spontanea è imprevedibile, il processo di vacuolizzazione – o ‘vacuolizzazione’ – (‘Vacuolizzazione’ è lo stato di essere con vacuoli; ‘vacuolizzazione’ implica quindi il processo di diventare vacuolizzato. Tuttavia, solo il termine più rapido vacuolizzazione sarà usato in questa recensione per riferirsi al processo di sviluppo dei vacuoli) indotto sperimentalmente, e quindi relativamente riproducibile da una serie di sostanze e disturbi, offre un approccio sperimentale che dovrebbe dare ulteriori informazioni sulla sua fisiologia e fisiopatologia. Sfortunatamente, la nostra conoscenza in questo caso rimane tristemente inadeguata rispetto agli aspetti puramente morfologici del fenomeno. La vacuolizzazione che segue i disturbi potrebbe avere un meccanismo comune sottostante; tuttavia, una revisione della letteratura suggerisce che questo non è il caso, e che si verifica attraverso diversi percorsi, coinvolgendo molti organelli e strutture cellulari diverse. Tutte le cellule sembrano conservare la capacità di vacuolare per qualche scopo fisiologico, e può essere una caratteristica permanente in molti tipi di cellule, in particolare negli organismi “inferiori” e nelle piante. La vacuolizzazione nelle cellule è generalmente vista come una risposta fisiologica adattativa, presumibilmente per “limitare i danni”, ma si sa molto poco sui meccanismi omeostatici intracellulari che operano per ripristinare lo status quo. Quando la limitazione dei danni fallisce, le cellule di solito muoiono rapidamente, ma non sono state trovate prove chiare che questo sia in qualche modo “programmato”. Si sostiene che la morte che si verifica attraverso la via della vacuolizzazione può, infatti, essere una forma distinta di morte cellulare che è difficile da inserire nelle modalità litiche e apoptotiche convenzionali.