Completo Conciso

Contenuto del capitolo

L’apostolo dà le ragioni per parlare a proprio favore. (1-14) Mostra che aveva predicato liberamente il vangelo. (5-15) Spiega ciò che stava per aggiungere in difesa del proprio carattere. (16-21) Fa un resoconto delle sue fatiche, preoccupazioni, sofferenze, pericoli e liberazioni. (22-33)

Commento su 2 Corinzi 11:1-4

(Leggere 2 Corinzi 11:1-4)

L’apostolo desiderava preservare i Corinzi dalla corruzione dei falsi apostoli. Non c’è che un solo Gesù, un solo Spirito e un solo vangelo che deve essere predicato loro e ricevuto da loro; e perché qualcuno dovrebbe essere pregiudicato, con gli stratagemmi di un avversario, contro colui che per primo ha insegnato loro la fede? Non dovrebbero ascoltare uomini che, senza motivo, li allontanano da coloro che sono stati il mezzo della loro conversione.

Commento su 2 Corinzi 11:5-15

(Leggi 2 Corinzi 11:5-15)

È molto meglio essere semplici nel parlare, ma camminare apertamente e coerentemente con il vangelo, che essere ammirati da migliaia di persone ed essere innalzati nell’orgoglio, così da disonorare il vangelo con temperamenti malvagi e vite empie. L’apostolo non voleva dare spazio a chi lo accusasse di disegni mondani nella predicazione del vangelo, affinché gli altri che lo avversavano a Corinto non potessero in questo senso trarre vantaggio contro di lui. L’ipocrisia può essere ricercata, specialmente quando consideriamo il grande potere che Satana, che governa nei cuori dei figli della disobbedienza, ha sulle menti di molti. E come ci sono tentazioni alla cattiva condotta, così c’è un uguale pericolo dall’altra parte. Serve anche agli scopi di Satana, mettere le buone opere contro l’espiazione di Cristo e la salvezza per fede e grazia. Ma la fine scoprirà coloro che sono operai ingannevoli; la loro opera finirà in rovina. Satana permetterà ai suoi ministri di predicare separatamente la legge o il vangelo; ma la legge stabilita dalla fede nella giustizia e nell’espiazione di Cristo, e la partecipazione al suo Spirito, è la prova di ogni falso sistema.

Commento su 2 Corinzi 11:16-21

(Leggi 2 Corinzi 11:16-21)

È dovere e pratica dei cristiani umiliarsi, in obbedienza al comando e all’esempio del Signore; tuttavia la prudenza deve dirigere in ciò che è necessario fare cose che possiamo fare legittimamente, anche il parlare di ciò che Dio ha operato per noi, in noi e da noi. Senza dubbio qui si fa riferimento a fatti in cui è stato dimostrato il carattere dei falsi apostoli. È sorprendente vedere come tali uomini portino i loro seguaci in schiavitù, e come prendano da loro e li insultino.

Commento su 2 Corinzi 11:22-33

(Leggi 2 Corinzi 11:22-33)

L’apostolo fa un resoconto delle sue fatiche e sofferenze; non per orgoglio o vana gloria, ma per l’onore di Dio, che gli permise di fare e soffrire così tanto per la causa di Cristo; e mostra dove egli superava i falsi apostoli, che cercavano di sminuire la sua personalità e utilità. Ci stupisce riflettere su questo resoconto dei suoi pericoli, difficoltà e sofferenze, e osservare la sua pazienza, perseveranza, diligenza, allegria e utilità in mezzo a tutte queste prove. Vedi che poca ragione abbiamo di amare lo sfarzo e l’abbondanza di questo mondo, quando questo benedetto apostolo ha provato così tante difficoltà in esso. La nostra massima diligenza e i nostri servizi appaiono indegni di nota se paragonati ai suoi, e le nostre difficoltà e le nostre prove difficilmente possono essere percepite. Può ben portarci a indagare se siamo davvero seguaci di Cristo o no. Qui possiamo studiare la pazienza, il coraggio e la ferma fiducia in Dio. Qui possiamo imparare a pensare meno a noi stessi; e dovremmo sempre attenerci strettamente alla verità, come alla presenza di Dio; e dovremmo riferire tutto alla sua gloria, come Padre del nostro Signore Gesù Cristo, che è benedetto in eterno.

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