Bambini fratelli su un letto - delusione di genere

Foto: Jessica Lin

“Ciao, Hulk! Come stai oggi?” Chiedo con la mia voce più educata da Uomo Ragno, angolando in modo sbarazzino il supereroe di plastica verso la statuetta di Hulk che mio figlio di tre anni tiene in mano. “Cosa hai mangiato a pranzo oggi, Hulk? Il mio panino era davvero delizioso.”

“Bang! Smash!” grida Oliver, usando Hulk come un’arma con tutto il corpo per colpire l’Uomo Ragno dalle mie mani e mandarlo a sbattere sul pavimento.

E’ così che si gioca con mio figlio – in qualche modo, dimentico sempre che i supereroi si spazientiscono con le chiacchiere e che l’azione batte le parole. Da autoprofessata ragazza-ragazza, non mi sono mai immaginata come madre di un ragazzo, figuriamoci di due.

Pubblicità

È impossibile esprimere quanto amo i miei ragazzi, eppure mi trovo ancora in preda a una sorta di shock culturale. Dopo quasi quattro anni, ancora non mi piace il wrestling, non so chi sia Lanterna Verde, e sono a disagio nell’usare le mie dita come una pistola finta. Sento ancora la fitta di delusione di genere. Volevo una bambina, anzi, ne volevo due.

Quando ero incinta di Oliver, ero assolutamente convinta di avere una bambina. Ero così convinta che l’ho chiamata Lucy. Ero così convinta che potevo immaginare i suoi morbidi riccioli biondi, gli occhi azzurri e le dolci guance con le fossette. Sognavo ad occhi aperti di dipingerci le unghie, di trovare usi innovativi per i brillantini e di giocare a vestirci con la sua serie di costumi accuratamente selezionati. Così, quando un bambino è stato messo tra le mie braccia dopo sei ore di travaglio, sono rimasta incredibilmente sorpresa. Naturalmente, mi sono subito innamorata delle guance paffute e del ciuffo di capelli dorati di Oliver, ma ero scioccata e non sapevo bene cosa fare.

Ora so che dovremmo essere post-gender. Non dovrei voler imporre i miei stereotipi ad occhi aperti ai miei figli. Anche se mi identifico come una ragazza-ragazza, sono sicuramente una femminista convinta e liberale. Appoggio pienamente i ragazzini che giocano con le bambole e le ragazzine che scavano con i dumper. Mi piace come le linee di genere tradizionali siano sempre più sfumate. Intellettualmente, non voglio che abbia importanza, ma ancora lotto con l’accettare la realtà del sesso dei miei figli.

Ancora desidero una bambina con la quale posso tranquillamente prendere il tè. Una bambina che io possa vestire con sfumature di rosa e divertenti pois e tutù con fronzoli. Una bambina che possa diventare una donna e diventare un’amica intima. Questo è qualcosa che non ho mai potuto sperimentare con mia madre, che è morta quando avevo 14 anni. Mentre crescevo, desideravo tanto avere la possibilità di conoscerla da adulta. Non ho avuto l’opportunità di avere un’amicizia adulta con lei, e non l’avrò mai neanche con una figlia mia.

Quando un esame del sangue all’inizio della mia seconda gravidanza ha rivelato che stavamo, in effetti, avendo un secondo figlio, non ho pianto, come fanno alcune mamme. Ma ho sentito, nella bocca dello stomaco, un pesante senso di delusione.

Pubblicità

Ma sarebbe stato un secondo maschio, e quando ho iniziato a condividere la notizia, ho capito che non ero l’unica fissata ad avere una femmina. Amici, conoscenti ed estranei sembravano del tutto distrutti quando ho rivelato che stavo per avere un altro maschio – persino mio padre ha detto che aveva sperato in una nipote. Tutti avevano un’opinione. È stato difficile ascoltare la mia pedicure che mi diceva che la sua amica non correva rischi: Stava andando negli Stati Uniti, diceva la mia pedicure, dove, per il giusto prezzo, lo sperma di suo marito sarebbe stato selezionato per garantire una figlia. (Esiste davvero, mi chiedevo, mentre ero seduta davanti a lei, con la pancia gonfia di un bambino?)

Perché, come cultura, non celebriamo una famiglia con due o più bambini e nessuna bambina? Perché sentiamo che una madre ha bisogno di una figlia? Sì, volevo una bambina, ma non mi sono mai sognata di arrivare al livello dell’amica del mio pedicure.

Quello che supera il mio desiderio di avere una figlia è la verità ultima che la vita umana, indipendentemente dal sesso, è qualcosa da amare e celebrare. Mi sono innamorata dei miei figli come individui, per le piccole, esilaranti, meravigliose persone che sono. Mi sono innamorata della ripetuta affermazione di Oliver che da grande sarà un T. Rex e della sua generosità con le preziose, ambitissime gelatine. Mi sono innamorata della completa fascinazione di Sam, nove mesi, per ogni singola cosa che fa il suo fratello maggiore e di come, secondo la sua stima, il “peekaboo” sia sempre totalmente esilarante.

Non scambierei i miei ragazzi con un milione di bambine. (Potrei, tuttavia, avere bisogno di invitare Hulk e Spider-Man ad uno speciale tea party pieno d’azione.)

Il dibattito: I genitori dovrebbero scoprire il sesso del loro bambino?
Predicatore cinese del sesso
Confessione: Odio giocare con mio figlio

Pubblicità

Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.