Completo Conciso
Contenuto del capitolo
L’apostolo incarica solennemente Timoteo di essere diligente, sebbene molti non sopportino la sana dottrina. (1-5) Rafforza l’accusa a partire dal proprio martirio, allora vicino. (6-8) Desidera che venga presto. (9-13) Mette in guardia e si lamenta di coloro che lo hanno abbandonato; ed esprime la sua fede riguardo alla propria conservazione nel regno celeste. (14-18) Saluti amichevoli e la sua solita benedizione. (19-22)
Commento su 2 Timoteo 4:1-5
(Leggi 2 Timoteo 4:1-5)
La gente si allontanerà dalla verità, si stancherà del chiaro vangelo di Cristo, sarà avida di favole e ne trarrà piacere. Le persone fanno così quando non sopportano la predicazione che è ricercata, chiara e mirata. Coloro che amano le anime devono essere sempre vigili, devono rischiare e sopportare tutti gli effetti dolorosi della loro fedeltà, e cogliere tutte le occasioni per far conoscere il puro vangelo.
Commento su 2 Timoteo 4:6-8
(Leggi 2 Timoteo 4:6-8)
Il sangue dei martiri, sebbene non fosse un sacrificio di espiazione, era tuttavia un sacrificio di riconoscimento della grazia di Dio e della sua verità. La morte, per un uomo buono, è la sua liberazione dalla prigionia di questo mondo e la sua partenza verso i piaceri di un altro mondo. Come cristiano e ministro, Paolo aveva mantenuto la fede, aveva mantenuto le dottrine del vangelo. Che conforto ci darà poter parlare in questo modo verso la fine dei nostri giorni! La corona dei credenti è una corona di giustizia, acquistata dalla giustizia di Cristo. I credenti non l’hanno al momento, eppure è sicura, perché è depositata per loro. Il credente, in mezzo alla povertà, al dolore, alla malattia e alle agonie della morte, può gioire; ma se i doveri del posto e della stazione di un uomo sono trascurati, la sua prova di interesse in Cristo sarà oscurata, e ci si può aspettare che l’incertezza e l’angoscia offuschino e tormentino le sue ultime ore.
Commento su 2 Timoteo 4:9-13
(Leggi 2 Timoteo 4:9-13)
L’amore di questo mondo è spesso la causa di allontanamento dalle verità e dalle vie di Gesù Cristo. Paolo era guidato dall’ispirazione divina, eppure avrebbe avuto i suoi libri. Finché viviamo, dobbiamo ancora imparare. Gli apostoli non trascurarono i mezzi umani, nel cercare le necessità della vita o la propria istruzione. Ringraziamo la bontà divina nell’averci dato tanti scritti di uomini saggi e pii in tutte le epoche; e cerchiamo che leggendoli il nostro profitto appaia a tutti.
Commento su 2 Timoteo 4:14-18
(Leggi 2 Timoteo 4:14-18)
C’è tanto pericolo dai falsi fratelli, quanto dagli aperti nemici. È pericoloso avere a che fare con coloro che sarebbero nemici di un uomo come Paolo. I cristiani di Roma erano ansiosi di incontrarlo, Atti 28, ma quando sembrò che ci fosse il pericolo di soffrire con lui, allora tutti lo abbandonarono. Dio potrebbe essere giustamente arrabbiato con loro, ma egli prega Dio di perdonarli. L’apostolo fu liberato dalla bocca del leone, cioè da Nerone, o da qualcuno dei suoi giudici. Se il Signore ci sta accanto, ci rafforzerà nelle difficoltà e nei pericoli, e la sua presenza compenserà più che bene ogni assenza.
Commentario su 2 Timoteo 4:19-22
(Leggi 2 Timoteo 4:19-22)
Non abbiamo bisogno di altro per renderci felici, che di avere il Signore Gesù Cristo con i nostri spiriti; perché in lui sono riassunte tutte le benedizioni spirituali. È la migliore preghiera che possiamo offrire per i nostri amici, che il Signore Gesù Cristo sia con i loro spiriti, per santificarli e salvarli, e infine per riceverli a sé. Molti che hanno creduto come Paolo, sono ora davanti al trono, dando gloria al loro Signore: possiamo essere seguaci di loro.