Xiao, romanizzazione Wade-Giles hsiao, flauto cinese di bambù soffiato all’estremità, noto per il suo tono pastoso e malinconico.
Prima della dinastia Tang (618-907 ce), il termine xiao denotava uno strumento a più tubi poi conosciuto come il paixiao, o panpipe. Qualsiasi flauto a canna singola era chiamato di. Il flauto trasversale divenne sempre più popolare durante la dinastia Tang, e da quel momento in poi il flauto soffiato verticalmente fu chiamato xiao, la panpipe paixiao (una fila di xiao), e il flauto trasversale fu conosciuto come di.
Lo xiao apparve per la prima volta durante la dinastia Han (206 a.C.-220 d.C.), probabilmente importato dal popolo Qiang di quella che oggi è la Cina nord-occidentale.
La maggior parte degli xiao sono fatti di bambù, ma sono noti anche xiao di giada, porcellana e avorio. Lo xiao moderno è lungo circa 27-30 pollici (70-80 cm), con cinque fori per le dita nella parte anteriore e uno per il pollice nella parte posteriore. Altri fori vicino all’estremità inferiore sono usati per accordare, ventilare e attaccare nappe decorative. Il fondo del tubo è aperto ma la parte superiore è chiusa dal nodo naturale del bambù. Una piccola apertura collegata ad una tacca a forma di V sul bordo permette all’aria di fluire attraverso lo strumento. Lo xiao ha una gamma di due ottave.
Il volume morbido dello xiao e il suono aggraziato e pastoso è adatto sia per suonare da solo che per fondersi con il qin (cetra). È anche usato in piccoli ensemble di musica da camera. Il più antico xiao conosciuto è fatto di osso di uccello e risale a circa 6000 a.C. Non fino alla dinastia Jin (ad 265-420) furono standardizzati il numero e la posizione dei fori sullo strumento, e il suo nome non fu finalizzato fino alla dinastia Ming (1368-1644).
Una variante dello xiao, il nanyin dongxiao (“flauto dentellato dal suono meridionale”), o chiba (letteralmente “un piede, otto pollici”) che si trova principalmente nel Fujian e a Taiwan, varia in lunghezza da circa 13 a 16 pollici (34 a 43 cm) e usa la radice di bambù come fondo. Il numero e la disposizione dei fori sul nanyin dongxiao sono gli stessi dello xiao, ma il corpo del nanyin dongxiao è più spesso. Anche se la tacca a forma di V è mantenuta, l’estremità superiore è aperta, non chiusa come nello xiao. Nell’esecuzione il suonatore copre l’apertura con il mento. Il nanyin dongxiao è uno strumento importante nell’ensemble nanyin (“musica del sud”; Fujianese) o nanguan (“tubi del sud”; Taiwanese). È il prototipo che è stato introdotto in Giappone nel 14° secolo e che alla fine si è evoluto nello shakuhachi.