La rinascita della civiltà islamica nel Vicino Oriente nel VII secolo d.C. e la sua espansione verso l’impero persiano e verso ovest ha fornito opportunità di accesso agli scritti persiani, ellenici e romani in filosofia e medicina. Sulla base delle loro osservazioni ed esperienze, i medici-filosofi islamici ampliarono questi scritti e a volte li sfidarono. Tra questi medici-filosofi che ammiravano e sfidavano Galeno c’era Zakariya Razi, descritto come il più grande medico dell’Islam e del Medioevo. Una ricerca di materiali elettronici e scritti sulla prima medicina islamica è stata effettuata concentrandosi sul medico-filosofo persiano Zakariya Razi. Abu Bakr Mohammad Ibn Zakariya al-Razi, conosciuto in Occidente come Rhazes, nacque nel 865 d.C. nell’antica città di Rey, vicino a Teheran. Musicista durante la sua giovinezza, divenne un alchimista. Scoprì l’alcol e l’acido solforico. Classificò le sostanze come vegetali, organiche e inorganiche. All’età di 30 anni, intraprese lo studio della medicina. Fu uno scrittore prolifico con più di 184 testi di medicina a lui attribuiti, di cui 40 attualmente disponibili. Tra questi ci sono Kitab al-Mansoori, Kitab al-Hawi, e Kitab al-Judari wa al-Hasabah. Quest’ultimo è la prima descrizione scientifica per il riconoscimento e la differenziazione del vaiolo e del morbillo. Il Bollettino dell’Organizzazione Mondiale della Sanità del maggio 1970 rende omaggio a Razi affermando: “I suoi scritti sul vaiolo e sul morbillo mostrano originalità e precisione, e il suo saggio sulle malattie infettive fu il primo trattato scientifico sull’argomento”. Razi ha stabilito qualifiche e standard etici per la pratica della medicina. Zakariya Razi non fu solo uno dei più importanti medici-filosofi persiani della sua epoca, ma per secoli i suoi scritti divennero testi didattici fondamentali nelle scuole mediche europee. Alcuni aspetti importanti dei suoi contributi alla medicina sono rivisti.