Selim III, 1761-1808, sultano ottomano (1789-1807), nipote e successore di Abd al-Hamid I al trono dell’Impero Ottomano (Turchia). Subì gravi sconfitte nella seconda delle guerre russo-turche con Caterina II, ma non subì grandi perdite territoriali quando la pace fu fatta a Jassy nel 1792. Ardente riformatore, Selim si impegnò a ricostruire la marina turca su linee europee, a riformare l’esercito e a tenere a freno i giannizzeri. Nel 1798 Selim si unì alla seconda coalizione contro la Francia nelle guerre rivoluzionarie francesi. Le forze turche persero Jaffa contro Napoleone Bonaparte, che aveva invaso (1799) la Siria dopo aver preso l’Egitto, ma resistettero ad Acri e costrinsero Napoleone a ritirarsi. Nel 1801 i francesi lasciarono l’Egitto, che fu restituito al sultano. Nel 1804 i serbi sotto Karageorge si rivoltarono. Nel 1806 scoppiò di nuovo la guerra con la Russia. Una rivolta dei giannizzeri e dei conservatori che si opponevano alle sue riforme portò alla deposizione e all’imprigionamento di Selim nel 1807. Mustafa IV fu messo sul trono. Un esercito fedele marciò su Costantinopoli per restaurare Selim. Entrò in città nel 1808, subito dopo che Selim era stato strangolato su ordine di Mustafa. Mustafa fu giustiziato e un altro cugino di Selim, Mahmud II, fu messo sul trono. Durante il regno di Selim l’Egitto divenne virtualmente indipendente sotto Muhammad Ali, così come l’Albania sotto Ali Pasha. Le ben intenzionate ed efficienti riforme di Selim arrivarono troppo tardi per arrestare la decadenza dell’impero ottomano.

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