parlement

(pär`ləmənt, Fr. pärləmäN`), nella storia francese, il principale organo giudiziario sotto l’ancien régime. Il parlamento consisteva di un certo numero di camere separate: la camera centrale per la difesa, chiamata Grand-Chambre; la Chambre des Requêtes (per trattare le petizioni) e la Chambre des Enquêtes (per gestire le inchieste); la Chambre de la Tournelle (per risolvere i casi penali); e infine la Chambre de l’Édit (per trattare gli affari ugonotti), che fu attiva solo nel XVI e XVII secolo.

Giudici

Composti all’inizio da giudici borghesi che ottenevano posti vacanti per elezione o cooptazione, i tribunali divennero sempre più roccaforte di una casta ereditaria di magistrati. Già nel XIV secolo i seggi venivano comprati, anche se il primo presidente, o capo del parlamento, poteva essere solo un nominato dal re. Nonostante i numerosi tentativi di sopprimere la venalità, i monarchi francesi, in particolare Luigi XIV, in realtà incoraggiarono la tendenza verso le cariche di giudici vendibili e addirittura attribuirono loro titoli di nobiltà al fine di raccogliere fondi.

Divi e poteri

All’inizio i compiti del parlamento erano strettamente giudiziari, ma gradualmente guadagnò un notevole potere politico attraverso la sua funzione di registrare tutti gli editti e le lettere patenti reali prima che diventassero legge. Il “diritto di rimostranza” autorizzava il parlamento a segnalare qualsiasi violazione della tradizione monarchica e quindi forniva un controllo sostanziale sull’autorità reale capricciosa. Il re, comunque, poteva forzare la registrazione se ordinava una speciale lettre de jussion o se teneva una lit de justice, una riunione solenne del parlamento con il re in presenza. Inoltre, il parlamento non aveva alcun diritto di iniziativa politica. Le sue mosse erano spesso dettate dai radicati interessi egoistici dei suoi membri quasi esclusivamente nobili.

Storia

Origini

In origine c’era solo il Parlamento di Parigi, che era cresciuto dalla Curia Regis feudale e si può dire che abbia avuto un’esistenza separata dal regno di Luigi IX (1226-70). I parlamenti provinciali, simili nell’organizzazione ma meno estesi nell’autorità giurisdizionale, furono stabiliti a partire dal XV secolo. Nel 1789 c’erano, oltre al parlamento di Parigi, parlamenti provinciali a Aix-en-Provence, Arras, Besançon, Bordeaux, Colmar, Digione, Douai, Grenoble, Metz, Nancy, Pau, Rennes, Rouen e Tolosa.

Opposizione alle riforme reali

Dalla fine del XVI secolo in poi i parlamenti si opposero sistematicamente alle misure di riforma reali. Si unirono alla FrondeFronde
, 1648-53, serie di scoppi durante la minorità del re Luigi XIV, causati dagli sforzi del Parlamento di Parigi (il principale organo giudiziario) per limitare la crescente autorità della corona; dalle ambizioni personali di nobili scontenti; e dalle lamentele di
….. Clicca sul link per maggiori informazioni. (1648-53), la rivoluzione aristocratica abortita contro il cardinale Mazzarino. Un secolo dopo nei parlamenti le proteste contro una tassa su tutti i redditi da proprietà, comprese le cariche come quelle di giudice, suscitarono un tale clamore che il progetto alla fine crollò. Nel decennio successivo alla conclusione (1763) della Guerra dei Sette Anni, la continuazione delle tasse di guerra fu vigorosamente contrastata dai parlamenti.

Tentativi di abolire i parlamenti

attraverso il suo cancelliere, René de MaupeouMaupeou, René Nicolas de
, 1714-92, cancelliere di Francia (1768-74). Fu presidente del parlamento di Parigi prima di succedere a suo padre come cancelliere.
….. Clicca sul link per maggiori informazioni. Luigi XV tentò di centralizzare il controllo politico abolendo i parlamenti (1771) e sostituendo i tribunali che non avevano influenza sulla politica. Il nuovo sistema giudiziario eliminò la vendita delle magistrature, i giudici divennero funzionari stipendiati di nomina. Dopo la morte di Luigi XV (1774), tuttavia, Luigi XVI pacificò le classi privilegiate ripristinando i vecchi parlamenti.

In seguito gli scontri sulla tassazione tra la corona e i parlamenti presero slancio. Nel 1787 e 1788 il parlamento di Parigi e i parlamenti provinciali si opposero con successo alle riforme fiscali proposte dall’arcivescovo Loménie de BrienneLoménie de Brienne, Étienne Charles
, 1727-94, statista francese, cardinale della Chiesa cattolica romana. Fu arcivescovo di Tolosa (1763-88) e di Sens (1788) e membro dell’Accademia francese.
….. Clicca sul link per maggiori informazioni. per salvare la Francia dalla bancarotta; essi sostenevano che solo i tre possedimenti del regno riuniti negli Stati Generali possedevano l’autorità di imporre nuove tasse. Nel maggio del 1789, Luigi XVI convocò finalmente gli Stati GeneraliStati Generali
o Estati Generali,
dieta o assemblea nazionale in cui le principali proprietà (vedi proprietà) di una nazione – di solito clero, nobili e città (o comuni) – erano rappresentate come corpi separati.
….. Clicca sul link per maggiori informazioni. Una mossa che diede inizio alla Rivoluzione FranceseRivoluzione Francese,
sommossa politica di importanza mondiale in Francia che iniziò nel 1789. Origini della rivoluzione
Gli storici non sono d’accordo nel valutare i fattori che portarono alla rivoluzione.
….. Clicca sul link per maggiori informazioni. . Come bastioni della reazione e del privilegio, i parlamenti furono tra le prime istituzioni ad essere abolite nei primi giorni della Rivoluzione.

Bibliografia

Vedi J. H. Shennan, The Parlement of Paris (1968).

Articles

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato.