Un metodo comunemente usato per identificare le malattie nelle vacche da latte è la misurazione della temperatura corporea con un termometro rettale, ma le misure vaginali stanno diventando comuni nella ricerca. L’obiettivo primario di questo studio era di convalidare le misure vaginali della temperatura corporea confrontandole con quelle rettali. I data logger utilizzati per raccogliere le temperature vaginali possono essere programmati per raccogliere molte letture al giorno, fornendo l’opportunità di interpretare gli effetti della salute in relazione alle differenze diurne delle temperature. Pertanto, un obiettivo secondario era quello di confrontare l’andamento diurno delle temperature corporee per le vacche con e senza placenta trattenuta (RP). La temperatura corporea è stata monitorata per 8 giorni in 29 vacche che avevano partorito da poco (arruolate 2 giorni dopo il parto; a 7 di queste vacche è stata diagnosticata la RP) e in 13 vacche nel picco della lattazione (98 ± 8 giorni nel latte). Le temperature rettali sono state prese alle 0630, 0930, 1230, 1530, 1830 e 2130 h (±30 min) con un termometro digitale per 8 giorni consecutivi. Durante lo stesso periodo, le temperature vaginali sono state misurate ogni 10 minuti con un registratore di dati controllato da un microprocessore collegato a un inserto vaginale modificato a rilascio controllato di farmaco interno. I valori dei registratori vaginali sono stati mediati su 1 ora e accoppiati con la corrispondente temperatura rettale. C’era una relazione tra le temperature rettali e vaginali per le vacche fresche (n = 1.393; r = 0,81) e per le vacche con picco di lattazione (n = 556; r = 0,46). Le vacche con RP avevano temperature corporee più alte (39,2 ± 0,01) rispetto alle vacche sane (39,1 ± 0,01). La temperatura corporea era più alta di notte e più bassa tra le 0800 e le 1000 ore per le vacche sane (39.0 ± 0.02) e tra le 1100 e le 1300 ore per le vacche RP (39.1 ± 0.02). In sintesi, le temperature vaginali erano associate alle misure rettali e fornivano il vantaggio di catturare i cambiamenti dirurni della temperatura corporea.