SERMON OUTLINE
La Domenica delle Palme faceva parte del piano di Dio
Giovanni 12.12-15
Cosa e perché?
-La domenica delle Palme è la domenica prima della crocifissione con il nome preso dai rami di palma usati per salutare Gesù
-Importante perché gli eventi di questo tempo istigarono la crocifissione pubblica di Gesù. L’ora è giunta. Giovanni 12.23 27-28; 2.4, 7.30, 8.20
Dio stava lavorando secondo un piano
-La crocifissione di Gesù fu voluta, pianificata, organizzata e realizzata fino all’ultimo dettaglio come Dio aveva previsto. Atti 2.22-23, 3.17-18, 4.27-28,
Gesù era consapevole e conforme al piano
-Abbiamo dichiarazioni di Gesù da almeno un anno prima della crocifissione che lui sa cosa e quando e perché sarà crocifisso. Matteo 16.21, 20.17-19, 26.1-2; Luca 19.10, 41-44
Cinque eventi che istigarono il piano
1) La resurrezione di Lazzaro dai morti. Giovanni 11,46-50, 12,9-11. I piani erano già stati fatti per uccidere Gesù due anni prima, ma la risurrezione di Lazzaro ha accelerato questi piani. Matteo 12.9-14; Marco 3.1-6; Luca 6.6-11
2) L’ingresso di Gesù a Gerusalemme come Messia/Re.
3) La pulizia del Tempio.
4) Il suo insegnamento sulla disobbedienza dei capi ebrei. Matteo 21.33-46
5) Il tradimento di Giuda. Matteo 26.3-5
Conclusione
Il piano di Dio era di salvare l’umanità attraverso il sacrificio di Gesù Cristo sulla croce di Gerusalemme. La salvezza attraverso Cristo non è un’opzione ma l’unico piano di Dio per la salvezza dell’uomo. Ora dobbiamo rispondere a quel piano per fede.
Note sulla sermone
La Domenica delle Palme era parte del piano di DioGiovanni 12.12-15
-Questa domenica la nostra attenzione è sulla Domenica delle Palme. Quella che noi chiamiamo Domenica delle Palme avvenne 6 giorni prima della crocifissione di Gesù. La chiamiamo Domenica delle Palme perché quando Gesù entrò nella città di Gerusalemme, i rami di palma furono usati per adorare Gesù e furono posti davanti a lui come un “tappeto rosso” per invitarlo in Gerusalemme come loro Re/Messia.
-Che importanza ha la Domenica delle Palme? La Domenica delle Palme ha messo in moto il piano di Dio di crocifiggere Suo Figlio. La Domenica delle Palme e negli eventi dei giorni seguenti, Gesù sfidò apertamente e pubblicamente le autorità religiose istigandole a giustiziarlo su una croce. Sentiamo Gesù dire durante il suo ministero che il suo tempo o la sua ora non è ancora arrivata. Gesù ha ammonito i suoi seguaci a non dire agli altri chi fosse. Con la Domenica delle Palme l’ora è arrivata ed è il momento di dire agli altri che Gesù è il Cristo di Dio.
Nella Domenica delle Palme Gesù disse: “È giunta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. …Ora il mio cuore è turbato, e cosa dirò? No, proprio per questo sono venuto in quest’ora. Padre, glorifica il tuo nome!” (Giovanni 12.23, 27-28; Giovanni 2.4, 7.30, 8.20)
-Il titolo del mio messaggio di questa mattina è: “La Domenica delle Palme faceva parte del piano di Dio”. Voglio proporvi che la crocifissione di Gesù Cristo era il piano di Dio e non un evento accidentale o qualcosa di elaborato man mano che gli eventi si verificavano. Voglio anche proporvi che Gesù conosceva il piano di Dio e sapeva come si inseriva in quel piano. Infine voglio mostrarvi come la Domenica delle Palme rientri nel piano di Dio. Quindi ho un triplice scopo – mostrare che Dio stava lavorando secondo un piano, che Gesù era pienamente consapevole del piano di Suo Padre e volentieri compiacente, e mostrare come la Domenica delle Palme si inserisce in quel piano.
– Cominciamo con Atti 2.22-23.
-Il versetto 23 ci dice chiaramente che Gesù fu consegnato ai Giudei per il proposito e la prescienza stabiliti da Dio e che con l’aiuto dei Romani fu messo a morte per essere inchiodato ad una croce. Gli uomini misero Gesù a morte sulla croce, ma Dio lo pianificò ed elaborò tutti i dettagli per realizzare i suoi scopi. Che Gesù sarebbe morto, quando sarebbe morto, come sarebbe morto, e chi sarebbe stato coinvolto nella sua morte era tutto ordinato da Dio prima che il tempo esistesse. La morte di Gesù sulla croce non fu un incidente. Ogni dettaglio era stato preordinato da Dio.
-Passa agli Atti capitolo 3, versetti 17-18.
-Nella morte di Gesù Cristo, Dio adempì ciò che aveva predetto attraverso i profeti che il suo Cristo avrebbe sofferto.
-Passa poi ad Atti 4,27-28.
-Il popolo d’Israele, i gentili Erode e Ponzio Pilato, cospiravano insieme contro Gesù, l’unto di Dio, ma stavano facendo ciò che la volontà di Dio e la potenza di Dio avevano deciso in anticipo che accadesse.
-Non c’è alcun dubbio dall’insegnamento della Scrittura, sia nell’AT che nel NT, che Dio ha voluto la crocifissione di Cristo, ha pianificato la crocifissione di Cristo, ha organizzato la crocifissione di Cristo, e che la crocifissione di Cristo si è realizzata fino all’ultimo dettaglio secondo il proposito e il piano di Dio.
-Anche se Dio ha voluto e pianificato la crocifissione di Gesù Cristo, le persone coinvolte nella crocifissione sono colpevoli di ribellione contro Dio e soffriranno il giudizio di Dio a meno che non abbiano ricevuto il perdono e la salvezza in Gesù Cristo. “Il Figlio dell’uomo andrà come è stato decretato, ma guai a quell’uomo che lo tradisce”. (Luca 22.22)
-Non solo Dio aveva previsto e pianificato la crocifissione di Gesù, ma Gesù era pienamente consapevole del piano di Dio e si adeguava volentieri. Gesù conosceva il piano del Padre e si sottomise ad esso. Permettetemi di condividere alcuni versetti con voi.
-Un giorno Gesù chiese ai suoi discepoli: “Chi dice la gente che il Figlio dell’uomo sia?” Allora Gesù chiese loro: “Voi chi dite che io sia?”. Pietro rispose: “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente”. Gesù riconobbe quella rivelazione di Dio a Pietro e poi avvertì i discepoli di non dire a nessuno che lui era il Cristo. Il verso successivo dice: “Da quel momento Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molte cose per mano degli anziani, dei capi dei sacerdoti e dei maestri della legge, e che doveva essere ucciso e il terzo giorno risuscitare dai morti”. (Matteo 16.21) Questo è circa un anno prima della crocifissione e Gesù è pienamente consapevole di ciò che lo aspetta a Gerusalemme alla prossima Pasqua.
-Matthew 20.17-19.
-Gesù non ha dubbi su ciò che gli accadrà a Gerusalemme. Sarà tradito, condannato e consegnato ai pagani per essere deriso, fustigato e crocifisso. Il terzo giorno sarà risuscitato alla vita.
In Matteo 26.1-2 leggiamo: “Quando Gesù ebbe finito di dire tutte queste cose, disse ai suoi discepoli: ‘Come sapete, mancano due giorni alla Pasqua – e il Figlio dell’uomo sarà consegnato per essere crocifisso'”. Gesù sa cosa succederà e quando succederà. Gesù non fu sorpreso dal suo arresto, dalla condanna, dalla crudeltà e dalla crocifissione.
In Luca 19.10 appena prima che Gesù entrasse a Gerusalemme disse: “Perché il Figlio dell’uomo è venuto a cercare e a salvare ciò che era perduto”. Gesù sapeva perché era nato e come doveva compiere il piano di Dio per salvare l’umanità dal peccato.
-Gesù sapeva anche che nella sua venuta al popolo d’Israele, Dio stava venendo da loro. Sapeva anche cosa avrebbe significato per il popolo d’Israele mancare la sua venuta a loro. Ascoltate queste tragiche parole dalla bocca di Gesù: “Quando Gesù si avvicinò a Gerusalemme e vide la città, pianse su di essa e disse: “Se voi, proprio voi, aveste conosciuto in questo giorno ciò che vi porterà la pace – ma ora è nascosto ai vostri occhi. Verranno giorni in cui i tuoi nemici costruiranno un argine contro di te, ti circonderanno e ti stringeranno da ogni parte. Vi schiacceranno a terra, voi e i bambini dentro le vostre mura. Non lasceranno una pietra su un’altra, perché non avete riconosciuto il tempo della venuta di Dio da voi”. (Luca 19.41-44)
-La domenica delle Palme e la crocifissione di Cristo e la risurrezione non furono eventi casuali o accordi presi al volo a seconda delle circostanze. Dio aveva un piano e fece in modo che quel piano fosse eseguito fino all’ultimo dettaglio e Gesù fu conforme a quel piano, fino alla rinuncia della sua stessa vita. Poco prima che Gesù andasse sulla croce ha lottato con il fatto che diventare peccato per noi lo avrebbe separato da Dio suo Padre mentre soffriva la maledizione e la punizione del peccato. Per la salvezza di coloro che avrebbero creduto, Gesù sperimentò volentieri la separazione eterna da Dio.
-Finalmente voglio mostrarvi come attraverso gli eventi della Domenica delle Palme Dio elaborò i dettagli del Suo piano per portare Gesù pubblicamente sulla croce 6 giorni dopo. Voglio concentrarmi su cinque eventi che ebbero luogo prima, durante e dopo la Domenica delle Palme.
1) Circa due anni prima della crocifissione, in risposta alla guarigione da parte di Gesù di un uomo con una mano avvizzita nella sinagoga durante il sabato, i farisei e gli erodiani tramarono insieme come avrebbero potuto uccidere Gesù (Matteo 12.9-14; Marco 3.1-6; Luca 6.6-11). Circa due mesi prima della Domenica delle Palme Gesù risuscitò Lazzaro dai morti. Durante il suo ministero Gesù aveva resuscitato altri dai morti, ma la resurrezione di Lazzaro fu una sfida deliberata alle autorità religiose di Gerusalemme. Il villaggio di Betania dove viveva Lazzaro era a soli due miglia da Gerusalemme e Lazzaro era ben noto ai capi ebrei. Giovanni ci dice: “Perciò molti dei Giudei che erano venuti a visitare Maria e avevano visto ciò che Gesù faceva, misero la loro fede in lui. Ma alcuni di loro andarono dai farisei e raccontarono loro ciò che Gesù aveva fatto. Allora i capi dei sacerdoti e i farisei convocarono una riunione del Sinedrio. ‘Cosa stiamo facendo?’ chiesero. Ecco quest’uomo che compie molti segni miracolosi. Se lo lasciamo continuare così, tutti crederanno in lui, e allora verranno i romani e ci porteranno via il nostro posto e la nostra nazione”. Allora uno di loro, di nome Caifa, che era sommo sacerdote quell’anno, parlò: “Tu non sai proprio niente! Non vi rendete conto che è meglio per voi che un solo uomo muoia per il popolo piuttosto che tutta la nazione perisca””. (Giovanni 11.46-50). La risurrezione di Lazzaro dalla morte fu come lo schiaffo in guanto bianco in faccia ai farisei che li sfidò ad un confronto con Gesù. Ci viene detto che la Domenica delle Palme, “una grande folla di Giudei scoprì che Gesù era lì e venne, non solo per lui ma anche per vedere Lazzaro, che egli aveva risuscitato dai morti. Allora i capi dei sacerdoti fecero dei piani per uccidere anche Lazzaro, perché a causa sua molti Giudei andavano da Gesù e riponevano la loro fede in lui” (Giovanni 12.9-11). Così la risurrezione di Lazzaro istigò i farisei ad uccidere Gesù. L’ora di Dio era arrivata e Dio stava facendo risorgere coloro che avrebbero ucciso Gesù.
2) Il secondo evento fu l’entrata di Gesù a Gerusalemme la Domenica delle Palme come il promesso Messia/Re d’Israele. Gesù entrò a Gerusalemme su un giovane asino proclamato come il Re d’Israele. Questo terrorizzò i leader ebrei che si aspettavano che il governo romano vedesse questo come l’inizio di una rivolta e che venisse a schiacciare la rivolta e a togliere loro lo status di nazione e naturalmente l’autorità e i privilegi dei leader ebrei. Per questa dimostrazione pubblica di sostegno da parte del popolo e la loro proclamazione di Gesù come Re d’Israele, Gesù doveva morire. Ancora una volta in questo incidente pianificato Dio stava preparando la crocifissione di Gesù.
3) Il terzo evento fu la pulizia del Tempio. La Domenica delle Palme, dopo che Gesù entrò a Gerusalemme, andò al Tempio e scacciò tutti coloro che vi compravano e vendevano. Rovesciò i tavoli dei cambiavalute e i banchi dei venditori di colombe. La compravendita che avveniva nel Tempio era redditizia per i capi ebrei e la pulizia del Tempio fece infuriare ulteriormente i capi ebrei. Era il momento di sbarazzarsi di questo Gesù creatore di problemi. Dio stava spingendo i capi giudei contro il muro per realizzare il suo piano per la crocifissione.
4) Nei giorni successivi agli eventi della Domenica delle Palme Gesù insegnò nei tribunali del Tempio. Presentò la parabola degli affittuari (Matteo 21.33-46) raccontando come il regno di Dio sarebbe stato tolto a coloro a cui era stato originariamente dato e sarebbe stato dato ad altri. Insegnò la parabola del banchetto di nozze dove gli invitati non vennero e furono sostituiti da quelli della strada e come gli invitati originali furono distrutti. L’insegnamento di Gesù durante i giorni successivi alla Domenica delle Palme indicava la disobbedienza e il giudizio imminente dei capi ebrei. Matteo scrive: “Quando i capi dei sacerdoti e i farisei udirono le parabole di Gesù, capirono che stava parlando di loro. Cercarono un modo per arrestarlo, ma avevano paura della folla perché il popolo riteneva che fosse un profeta”. (Matteo 21.45-46)
5) I capi giudei erano ormai decisi ad uccidere Gesù, ma non volevano ucciderlo pubblicamente perché avevano paura del popolo. Due giorni prima della crocifissione leggiamo: “Allora i capi dei sacerdoti e gli anziani del popolo si riunirono nel palazzo del sommo sacerdote, il cui nome era Caifa, e tramavano per arrestare Gesù in modo subdolo e ucciderlo. ‘Ma non durante la festa’, dissero, ‘o ci sarà una sommossa tra il popolo'”. (Matteo 26.3-5) Dio aveva un altro piano e un evento finale portò a compimento il piano di Dio. Quell’evento fu il tradimento di Giuda. Il piano di Giuda di condurre i capi giudei e i loro soldati da Gesù nel giardino del Getsemani di notte per arrestarlo si trasformò alla fine in una crocifissione pubblica e nell’adempimento del piano di Dio, un piano di cui Gesù era pienamente consapevole e al quale si adeguò volentieri.
-Da sempre, Dio aveva un piano dettagliato per salvare l’uomo dal giudizio del peccato attraverso la morte pubblica di Suo Figlio Gesù Cristo su una croce a Gerusalemme. La Domenica delle Palme era molto parte di quel piano per presentare Gesù come un sacrificio pubblico per il peccato. Dio ha promesso la salvezza ad Adamo ed Eva dopo la loro caduta e Dio ha elaborato quel piano fino al suo compimento finale al Calvario in quello che ora chiamiamo Venerdì Santo. Oggi Dio ti chiama a rispondere al Suo proposito ben determinato di salvarti dal peccato attraverso Gesù Cristo. Dio non ha elaborato questo piano di salvezza in Gesù Cristo come una delle tante opzioni aperte a te per la salvezza, ma come l’unico modo in cui il peccato può essere perdonato e l’uomo può essere riportato in comunione con Dio come Padre. Se conosci già la salvezza di Dio in Gesù Cristo devi essere pieno di gratitudine per l’incommensurabile dono di Dio a te. Se non conosci la salvezza di Dio in Gesù Cristo, oggi è il giorno in cui devi chiedere a Dio di salvarti a causa di ciò che Gesù Cristo ha compiuto sulla croce pagando la pena richiesta dal peccato. La Bibbia dice che chiunque invoca il nome del Signore sarà salvato. Dio ha fornito la salvezza dal peccato in Gesù Cristo e ti chiede di ricevere quel dono di vita eterna per fede oggi.