Che cosa è?
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Scrittore e pensatore tedesco. Era nato a Kamenz (Sassonia), figlio di un pastore protestante. Ha studiato teologia e filosofia a Lipsia. Ha vissuto per un periodo a Breslau. Nel 1748 si trasferì a Berlino, dove visse la maggior parte della sua vita, ma nel 1760 si trasferì ad Amburgo e nel 1770 a Woltenbüttel, dove servì come bibliotecario ducale. È morto a Brunswick. È una delle figure chiave dell’Illuminismo tedesco. A Berlino incontrò Voltaire, fece amicizia con Friedrich Nicolai e il filosofo Moses Mendelssohn (con il quale pubblicò Pope ein Metaphysiker nel 1755), e studiò la filosofia di Spinoza e Leibniz. Oltre alla sua preoccupazione per le questioni estetiche (nel cui campo il suo lavoro ebbe un’influenza decisiva sulla letteratura tedesca), Lessing si occupò anche della filosofia della religione. In questo senso, egli sostenne posizioni che, sebbene non molto elaborate, lo resero un portavoce della filosofia illuminista, contribuendo alla lotta contro la teologia oscurantista e la religiosità superstiziosa.
Proseguì le riflessioni del periodo illuminista sul rapporto tra religione naturale e rivelata, e sostenne che non è possibile affermare contemporaneamente verità storica e verità filosofica nei confronti delle narrazioni religiose, che criticò anche per il loro costante ricorso all’espediente del miracolo. A causa di questa incommensurabilità tra i fatti narrati e le loro spiegazioni teoriche, disdegnava l’interpretazione dei testi. Per questo motivo, sosteneva che è necessario pensare alla religione da un punto di vista filosofico, cioè sottometterla alla ragione. Egli afferma che la ragione ha già raggiunto il suo stadio di maturità e deve superare il primo stadio di mera Rivelazione, tipico dell’Antico Testamento – in cui la morale è governata da premi e punizioni, e che è tipico di un’epoca infantile nello sviluppo della storia umana, ma deve anche andare oltre il secondo stadio rappresentato dal Nuovo Testamento – in cui la morale si basa sulla speranza della vita eterna – per raggiungere, in un terzo stadio, un fondamento della morale basato sulla pura razionalità umana per orientarla verso la perfezione dell’umanità attraverso una religione razionale. Così facendo, introduce l’idea chiave della storicità della ragione, della natura e dell’umanità, che identifica con la divinità. Se nell’infanzia e nella fanciullezza dell’umanità – ancora priva dello sviluppo della ragione – essa ha bisogno della Rivelazione, è giunto il momento in cui deve trovare il suo vero significato e raggiungere lo stadio razionale ed etico.
G.E. Lessing
Per Lessing, uomo religioso, ma contrario alla superstizione e fautore dell’egemonia della ragione, Dio è lo svolgimento della natura e dell’umanità nella sua storia, che coincide con lo svolgimento dell’eticità. Così facendo, ricorda la filosofia di Spinoza, che provocò una grande disputa con il filosofo Jacobi (la cosiddetta disputa del panteismo), di grande importanza per la cultura europea, e diede solidità alle basi di un pensiero della relazione ontologica di Dio, della natura e della storia. D’altra parte, poiché la Natura, la Storia e Dio appaiono strettamente uniti nella sua filosofia, e questa unità segna un lento emergere verso la perfezione etica, perché non accettare l’antica credenza nella palingenesi o metempsicosi? (vedi citazione). Questa tesi permette la speranza dell’autentica realizzazione della perfezione etica da parte di ogni individuo, non solo la storia della specie.
Si deve anche considerare la possibile influenza sulle speculazioni a tre fasi di Lessing della concezione trinitaria non cristocentrica della storia elaborata da Gioacchino da Fiore. (Influenza che si può rintracciare anche in Schelling, Fichte, Hegel, nella legge di Comte dei tre stadi – teologico, metafisico e scientifico – e nei tre stadi storici fondamentali – comunismo primitivo, società di classe e comunismo finale – concepiti dal marxismo).
Bibliografia
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